F F Tribuna Libera: E se l'Amministrazione comunale finisse a sinistra ...?

giovedì 6 agosto 2015

E se l'Amministrazione comunale finisse a sinistra ...?


E' una voce che gira insistentemente da tempo, nei corridoi della politica locale  ma anche nella città. Anche in diversi commenti anonimi sul blog ultimamente è venuta più volte fuori. La domanda è: "E se l'attuale amministrazione comunale finisse a sinistra, in particolare nel Pd"? 




"Fantascienza", dirà qualcuno (lo penso anche io) e allora proviamo a scrivere questo post "fantascientifico", un po' come quando, all'ora di matematica a scuola, si facevano i ragionamenti "per assurdo".

La maggioranza che ha amministrato la città fino al maggio scorso era, come noto, un monocolore NuovoCentrodestra. Anzi, il primo monocolore d'Italia, un partito nato dalla confluenza di buona parte del Pdl berlusconiano e dell'Udc nel nuovo soggetto politico alfaniano. Alle europee dello scorso anno il risultato cegliese era stato notevole: il 28% dei voti. Addirittura la festa nazionale del partito si fece a Ceglie, la roccaforte dei berlusconiani pentiti. Video




Ci si sarebbe aspettati che, in vista delle elezioni comunali di quest'anno, pur nell'alleanza con le liste civiche, tutti gli sforzi dei rappresentanti Ncd sarebbe stati rivolti a consolidare e rafforzare quel risultato notevole. Invece tutto il contrario. Non è stato così, anzi si è scelta la frammentazione in 6-7 liste.

Buona parte degli amministratori Ncd uscenti - consiglieri, assessori e segretario cittadino - ha cercato ospitalità nelle varie liste civiche con un risultato che ha visto crollare il partito del primo monocolore d'Italia a meno di 1/3 dei suoi voti di qualche mese prima. Contemporaneamente ben due liste civiche del centrodestra caroliano sostenevano il candidato presidente dell'opposto centrosinistra, Michele Emiliano contro quello dell'Ncd Francesco Schittulli. In qualunque città d'Italia sarebbe apparso surreale. A Ceglie no. Ed è questo il primo elemento di questa analisi "fantascientifica".





L'attuale maggioranza appare decisamente diversa da quella degli ultimi due anni. Per i partiti della destra cegliese è stato un crollo verticale. Sono risultati eletti un solo consigliere Ncd, un consigliere di Forza Italia; tutti i restanti consiglieri di maggioranza sono rappresentanti di liste civiche, quindi al di fuori di sigle di partito. In questo percorso "fantascientiico" proviamo dunque a ragionare per assurdo, partendo dalle "indiscrezioni".

Verso il Pd?
In tempi più o meno brevi potrebbero tenersi i congressi del PD in provincia di Brindisi per rinnovare la dirigenza del partito. Immaginiamo che un bel numero di sostenitori di queste liste civiche, ora a destra, decida di aderire al Pd. 




Se il numero fosse consistente sarebbe facile, per i nuovi aderenti democratici, esprimere la dirigenza del partito. E magari anche alcuni singoli consiglieri, ora nel centrodestra, potrebbero dichiararsi del "nuovo" Pd. Cosa farebbe allora la nuova dirigenza di partito? Sarebbe possibile conciliare l'attuale ruolo di opposizione di quel partito all'amministrazione con questo nuovo trend?

Vedendo l'esempio del governo nazionale di Matteo Renzi e dell'amministrazione provinciale (oltre che diversi comuni della provincia) in cui il Pd amministra e governa insieme al Ncd, chi può escludere che questo quadro non verrebbe trasposto anche a Ceglie? Magari anche a sinistra qualcuno disposto ad accettare "l'imbarco" potrebbero anche trovarlo. Anche perchè, come detto, l'attuale maggioranza consiliare è espressione di liste civiche, non di partiti. Qualcuno addirittura viene dalla storia e dall'area del centrosinistra.

E magari si passerebbe per un rimpasto di giunta con degli assessori "tecnici" in grado di non creare eccessivi imbarazzi, tenendo contenti tutti. Anche rischiando di perdere uno o due "pezzi" (che potrebbero virare verso Forza Italia), in questo avvicinamento a sinistra, la maggioranza resterebbe in piedi. E, in un momento in cui a livello nazionale l'Ncd pare riavvicinarsi ai fittiani, si superebbero problemi di convivenza politica locale ben noti. Con la ciliegina finale: magari qualche esponente dell'attuale maggioranza potrebbe anche aspirare nel 2018 (se non prima) ad una candidatura nelle liste democratiche per la Camera. Chissà, in fondo rappresentano il 60% degli elettori cegliesi, no?




E' fantascienza, ripetiamo, però pensateci. Sarebbe un percorso singolare ma vivace, no? Il ribaltone del ribaltone. Del resto, chi l'avrebbe detto nel 2010 che il centrodestra cegliese, tra divorzi e nuove alleanze, si sarebbe evoluto fino a quello che è diventato oggi?

Una ipotesi fantascientifica come questa però presenta inevitabilmente dei rischi: perchè da un lato gli aderenti e gli elettori storici del centrosinistra difficilmente potrebbe trovarsi a loro agio con gli attuali "centrodestri" cegliesi e farebbero probabilmente altre scelte. Così come, dall'altra parte, molte difficoltà ci sarebbero anche a portare a sinistra la gran parte dell'elettorato caroliano che, in buona parte, proviene storicamente e convintamente dal mondo del centrodestra e che vede la sinistra come il fumo negli occhi. 

Ma ve l'immaginate voi qualche esponente dell'attuale centrodestra cegliese o gli elettori di quell'area organizzare e partecipare alle Feste dell'Unità, parlare del ruolo storico di Enrico Berlinguer e del futuro della sinistra e del partito socialista europeo, chiamandosi "compagni" tra i fumi dei panini con le salsicce? E riconoscersi in politici come D'Alema, Renzi, Prodi, Bersani, Rosy Bindi, Veltroni, ecc.? Voi ce li vedete davvero?




Diciamo allora che apparirebbe veramente come una storia di fantascienza. O quanto meno un elaborato gioco di mezza estate. O è forse soltanto una storia vera raccontata con qualche mese d'anticipo. Dai, non può essere.




E se l'Amministrazione comunale finisse a sinistra ...?